Il responsabile delle rappresentative regionali di calcio a 11, Checco Fele, stila un primo bilancio dei raduni delle nostre squadre. Il Torneo delle Regioni di giugno è ancora lontano, ma le sedute offrono già qualche importante indicazione, mettendo in mostra tanti giovani talenti, alcuni già con un’esperienza di prima squadra sui campi regionali, altri con il sogno di guadagnarsi un biglietto per il torneo della LND.
A Sa Rodia stanno scendendo in campo i ragazzi che i tecnici porteranno poi in Calabria. Il lungo percorso è cominciato diverse settimane fa, tra sudore e speranze.
– Mister Checco Fele, le prime impressioni, categoria per categoria, sulle rappresentative e sul lavoro visto a Sa Rodia?
Come ogni anno la rappresentativa Juniores, nella prima fase selettiva, ha il compito facilitato dal fatto che per lo più sono ragazzi titolari nelle squadre di appartenenza, Eccellenza e Promozione, per cui già conosciuti dai selezionatori; è da rimarcare il fatto che la rappresentativa Juniores non è assolutamente preclusa agli giocatori di altre categorie, come già avvenuto in passato. Dalle impressioni ricavate nei primi raduni sicuramente siamo di fronte a giocatori già formati e capaci di avere una propria personalità. Discorso pressoché simile bisogna fare per gli Allievi, dove parecchi dei convocati fanno già parte della rosa della prima squadra delle società di appartenenza, e in tanti sono già titolari. Ragionamento diverso riguarda la Giovanissimi, gruppo del quale fanno parte ragazzi che si collocano in un periodo dello sviluppo psicofisico molto delicato, dove spesso l’età anagrafica non corrisponde a quella fisiologica. In questo gruppo il compito è impegnativo, nei primi raduni è facile non vedere ciò che magari si vede in maniera più chiara tra qualche mese. In buona sostanza si è in presenza di tanti germogli, si tratta di individuare chi sboccerà!
– Ci sono state delle novità anche sui tecnici alla guida delle squadre, vuoi presentarci brevemente i mister che seguiranno i nostri portacolori?
Mister Giorgio Melis dopo una buona carriera da calciatore ha allenato per diversi anni in Interregionale ed Eccellenza, poi tanti anni nella Primavera del Cagliari, quindi le categorie Allievi e Giovanissimi. Qualche anno fa ha sostituito Allegri nella parte finale (ultime sei partite, ndr) del campionato di Serie A. Di lui mi ha colpito la grande professionalità e meticolosità, a dimostrazione del fatto che per un professionista non cambia il modo di essere e quello di lavorare a seconda della categoria in cui allena. Grande conoscitore del calcio giovanile isolano, dotato di spiccate doti umane.
Mister Paolo Busanca per tanti anni affermato allenatore di numerose squadre di Interregionale ed Eccellenza, grande conoscitore del calcio regionale e interregionale, lavoratore sul campo non lascia nulla al caso, in possesso di eccellenti doti umane che gli consentono di farsi seguire dai ragazzi a sua disposizione.
A mister Maurizio Erbì il compito più difficile: riuscire a individuare i migliori in un gruppo di ragazzi in fase di crescita psicofisica, e quindi con caratteristiche tutte in formazione. Negli ultimi tempi si è dedicato molto al settore giovanile, dopo aver allenato per anni in Eccellenza e Promozione. Conoscitore delle dinamiche delle categorie giovanili, ottimo insegnante della tecnica di base e della tecnica di base applicata.
– Quali sono le caratteristiche che state cercando nei ragazzi convocati?
Intanto devono essere bravi e avere caratteristiche che consentano di stare concentrati a ciò che accade in campo per novanta minuti, succeda quel che succeda. Capacità di battersi su ogni palla senza mollare mai, e in un torneo a rapido svolgimento come il Torneo delle Regioni, dove si gioca tutti i giorni, ci vuole grande capacità di sopportazione della fatica e di recupero. Nello specifico poi, non avendo un sostituto per ogni ruolo, sono necessari giocatori duttili, capaci di ricoprire più ruoli. So bene che queste sono caratteristiche non facili da individuare nei giovani e per giunta in così poco tempo, parliamo dei venti giocatori finali, ma anche questo fa parte del grande fascino che esercita nei partecipanti il Torneo delle Regioni.
– Da qui al torneo quali sono gli obiettivi del lavoro tecnico e come verrà organizzato passo per passo?
Ovviamente nella parte iniziale, primi tre/quattro raduni, il lavoro è prettamente selettivo: si vagliano attentamente le caratteristiche generali dei ragazzi, le attitudini a ricoprire determinate zone del campo, la duttilità a ricoprire diversi ruoli, l’intelligenza calcistica, l’esperienza calcistica maturata, la serietà e la professionalità. Cose non facili da individuare in così poco tempo a disposizione, per cui ogni domenica siamo sui campi a veder giocare nelle loro squadre di appartenenza i giocatori convocati, anche per capire, sopratutto in prossimità del Torneo delle Regioni, il grado di condizione degli appartenenti al gruppo. Man mano che si avvicina il torneo i selezionatori intensificano i raduni, puntando maggiormente sul lavoro che riguarda l’organizzazione di gioco. Quest’anno cercheremo di aumentare il numero di raduni nella parte finale (mese di maggio, ndr) per evitare quanto accaduto l’anno scorso, quando ci siamo ritrovati con una condizione fisico/atletica non ottimale, per il fatto che i campionati in Sardegna terminano sempre a metà o fine aprile, cioè un mese o un mese e mezzo prima del torneo.
– Qualche curiosità vista a Sa Rodia in questi primi raduni?
Non ne ricordo in particolare, anche perché a oggi si sono svolti raduni dal carattere prettamente selettivo, per cui tutti i convocati, genitori e dirigenti accompagnatori compresi, sembravano studenti al primo giorno di scuola. Solitamente gli episodi curiosi e simpatici si verificano quando si cominciano a delineare le caratteristiche del gruppo finale, all’interno del quale verranno scelti i venti che andranno al Torneo delle Regioni.