FIGC SARDEGNA

LEGA NAZIONALE DILETTANTI

La Delegazione Cagliari continua a crescere

Facciamo il punto sullo stato dell’arte della Delegazione Provinciale di Cagliari. Una panoramica delle attività e dei progetti della stagione con il responsabile Luca Caschili tra festa femminile, calcio a 5, giovanili di calcio.

– Luca, quali sono i vostri numeri e com’è stato il bilancio della Delegazione nella stagione 2014-2015?

Il bilancio della passata stagione non può che essere positivo. Abbiamo fatto attività in ben dieci diversi ambiti di lavoro: la Terza Categoria; l’attività Juniores; i campionati a 11 Allievi e Giovanissimi; i campionati a 5 Allievi e Giovanissimi; l’attività ufficiale Esordienti, Pulcini e Piccoli Amici, sia di base sia di calcio a 5; le Scuole Calcio; la formazione dei tecnici, con il Corso UEFA B di Monastir; il Calcio Femminile con il progetto “Festa Femminile”; la Coppa “Ellennedì”.

– Campionati giovanili di calcio, qual è lo stato dell’arte attuale?

Stato dell’arte ancora ampiamente significativo, con ventotto squadre nel campionato Allievi, suddivise in due gironi, e quarantaquattro nel campionato Giovanissimi, suddivise in quattro gironi. Entrambi i campionati sono cominciati il 25 ottobre scorso e si articolano in due fasi, ovvero prima fase e fase successiva. La novità di questa stagione riguarda il campionato Giovanissimi, per il quale è previsto, oltre allo svolgimento della classica fase finale per l’assegnazione del titolo di campione provinciale, anche lo svolgimento della Coppa “Ellennedì”.

– La Festa Femminile è diventata una realtà sul territorio. Quali sono i progetti?

L’obiettivo è quello di proseguire con il percorso intrapreso durante la passata stagione, ma anche quello di trovare nuovi “spazi” per il rilancio del Calcio Femminile, mantenendo un punto fermo: si lavora sulle atlete più giovani, ovvero quelle della fascia di età dai cinque ai sedici anni. Due nuovi “spazi” sono già pronti a partire: attività con le scuole, da perfezionare e consolidare, dopo gli eventi pilota dello scorso anno; nascita della Rappresentativa provinciale Giovanissime, come naturale sviluppo del gruppo Esordienti che nella passata stagione ha fatto diverse esperienze importanti. Un gruppo di ragazze che si è fatto meritatamente conoscere, con la ciliegina sulla torta della convocazione di una di loro, Eleonora Casu, in Nazionale Under-16. Mi piace sottolineare che questa nuova Rappresentativa femminile si misurerà nella categoria Giovanissimi maschile, ovvero in un ambito agonistico, partecipando alla prossima Coppa “Ellennedì”.

– La Delegazione organizza, unica in Sardegna, anche i campionati provinciali di calcio a 5. Sta crescendo sempre l’entusiasmo, quali sono le scadenze e cosa si prospetta?

I campionati iniziano mercoledì prossimo, 18 novembre, ed abbiamo organizzato anche la Coppa Italia per gli Allievi. Abbiamo numeri “pesanti”: sedici squadre Allievi e diciotto squadre Giovanissimi, che ci collocano molto bene nello scenario nazionale. Sono numeri sempre in crescita, da quando nel 2005 abbiamo cominciato a organizzare futsal giovanile nella nostra provincia. Il merito di questi risultati va principalmente alle società e pertanto sono loro che vanno ringraziate. Sono comunque convinto che si possa ancora fare tanto e cito solo un esempio: anziché fare le squadre fuori classifica nei campionati a 11, in alcuni casi anche più di una, sarebbe bene che alcune società che fanno calcio a 11 si facessero contagiare dal calcio a 5, facendo proprio attività giovanile nel futsal o anche nel futsal. Il calcio a 5, tra l’altro, offre possibilità di accesso ad attività a livello nazionale (penso alle finali nazionali ed al Torneo delle Regioni) molto più facilmente raggiungibili che nel calcio a 11. Spero che anche la Delegazione di Tempio riesca ad organizzare i campionati giovanili di calcio a 5, come pare accadrà.

– Calcio giovanile, maschile o femminile, quali problematiche riscontri e come è cambiato l’ambiente in questi anni?

Le problematiche nascono dalla mancanza di risorse e non parlo di risorse strettamente finanziarie. Mancano soprattutto le risorse umane: ormai sempre meno persone dedicano tempo e passione a collaborare all’interno delle società dilettantistiche e giovanili. Mancano poi anche le risorse logistiche, in quanto le strutture sportive risultano essere sempre troppo poche, a fronte delle esigenze del movimento.

– C’è un vento diverso rispetto al passato, sei d’accordo?

L’ambiente, sottolineo, sta cambiando in meglio: la stessa crescita costante del calcio a 5 giovanile dimostra che vi è un’apertura mentale, che prima mancava, a dedicarsi anche ad attività nel passato snobbate o, peggio ancora, considerate minori, nell’accezione negativa del termine. Certo, gli organismi federali sul territorio devono dare il buon esempio in questa direzione. La mia grande speranza è che nell’apertura verso il nuovo trovi uno spazio forte anche il Femminile, che, nonostante possa avere maggiori difficoltà operative e di reclutamento, rappresenta quel salto di qualità che al nostro grande sport manca ancora.

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